Pesaro, 10 novembre 1899 – Ivi, 17 dicembre 1922
La sua breve esistenza è caratterizzata da un’intensa e dinamica attività politica e culturale, con inclinazione per gli studi giuridici, nel periodo difficile dell’affermazione violenta del fascismo. La famiglia, benestante ma non ricca, era originaria di San Pietro in Calibano (Villa Fastiggi). Talevi, per tutti “Torino”, rivela, ancora adolescente, un’applicazione allo studio in cui trovare risposte per comprendere il presente, intenzione che può spiegare l’interesse per la Rivoluzione francese e per gli ideali repubblicani dopo l’iniziale attrazione per il socialismo da cui si allontana quando il PSI assume posizione contro l’intervento dell’Italia nel primo conflitto mondiale. Talevi vi partecipa come giovanissimo sottotenente di artiglieria combattendo sul Montello e il Piave, ma è deluso dalla politica delle potenze vincitrici che solo a parole fanno riferimento al diritto dei popoli e al disarmo universale, per concludere, amaramente, che “il nostro gran torto è stato quello di pensare che la guerra automaticamente avesse potuto distruggere i vecchi sistemi ” mentre in realtà ha solo “messo in evidenza il marcio e non l’ha distrutto, sta a noi ora – concludeva – distruggere il marcio, creare il nuovo, altrimenti dovremo imprecare il momento di cecità che ci spinse a volere la guerra perché in essa vedevamo la soluzione”. Una contraddizione insolubile, dunque, se non si fosse distrutto il “marcio” e appoggiati il movimento dei lavoratori e la ribellione contro ogni privilegio e forma di sfruttamento. Una consapevolezza dei compiti che lo spinge a impegnarsi nel lavoro sindacale e nel Partito repubblicano e il suo settimanale “L’Azione”. Molteplici sono i settori lavorativi in cui interviene come direttore della Camera sindacale del lavoro dedicandosi anche all’organizzazione della sezione pesarese dell’Associazione nazionale dei combattenti. Un dinamismo che gli attira le attenzioni della questura e dei fascisti. A livello politico Talevi emerge come importante esponente della Federazione giovanile repubblicana di Pesaro di cui diventa segretario nel marzo 1922, un ruolo che gli viene riconosciuto dagli organismi nazionale del PRI: relatore al II Congresso giovanile repubblicano marchigiano e organizzazione, a Pesaro, il 27-28 maggio, del Congresso nazionale giovanile repubblicano in cui tiene la relazione sull’anticlericalismo. Nel dicembre 1922 è delegato a partecipare al Congresso nazionale repubblicano di Roma, ma pochi giorni prima è vittima di una vile aggressione da parte dei fascisti ai quali aveva sempre tenuto testa in diverse occasioni. Questo evento, forse unito a problemi esistenziali, lo inducono al suicidio, sparandosi un colpo di rivoltella, nella notte fra il 16 e il 17 dicembre, una scelta tragica, lucidamente preparata. Lasciò scritto di volere un funerale senza corone, né fiori, né discorsi. Nel corso del funerale si chiusero spontaneamente fabbriche e negozi. A testimoniare la stima dei dirigenti nazionali del PRI sono le lettere di condoglianze di Luigi De Andreis, Giovanni e Antonio Conti, Ernesto Spadolini, Oronzo Reale, Umberto Gatti. Consapevole della costernazione e del vuoto che avrebbe provocato fra gli amici e nel Partito repubblicano, lasciò scritto che “gli uomini che si perdono per strada non contano e non devono far perdere la fiducia e a chi resta”.
Fonti: ACS-CCP, B.5010 (1921-1922; ASAPU,01-7-78- b.135-fasc.78.
Bibl.: E.C., Salvatore Talevi [necrologio], in “L’Azione”. Settimanale repubblicano della provincia di Pesaro e Urbino, 24 dicembre 1922; S. Talevi, “XX Dicembre”. N.U. commemorativo della Gioventù repubblicana pesarese, Pesaro, 20 dicembre 1923; C. Paladini-S. Pallunto, “Talevi Salvatore di Odoardo, repubblicano, in P. Sorcinelli (a cura di), Marginalità spontaneismo organizzazione. 1860-1968, Iders, Quaderno n.3, Pesaro 1982, pp.39-50; L. Cicognetti-P. Giovannini, Per una storia dell’antifascismo pesarese. Biografie politiche, in P. Giannotti (a cura di), La Provincia di Pesaro e Urbino nel regime fascista. Luoghi, classi e istituzioni tra adesione e opposizione, il lavoro editoriale, Ancona 1986, p.279; P. Giovannini, Talevi, Salvatore, in R. Giulianelli- M. Papini (a cura di), Dizionario biografico del movimento sindacale nelle Marche (1900-1970), Ediesse, Roma 2006, ad nomen.
(E. T.)
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