Nunzia Cavarischia
Archivi audiovisivi della Resistenza: Intervistata ad Acquacanina il 2 giugno e il 5 settembre 2008. Durata 3 h.
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Roma 23 febbraio 1929. Staffetta del gruppo 201 volante, soprannominata Stella Rossa. Inizia la Resistenza nell’ottobre del 1943. Il 25 luglio 1943 Nunzia, in seguito ai bombardamenti del quartiere San Lorenzo a Roma, si rifugia a Caldarola, nelle Marche, ospite di parenti. In autunno tutta la famiglia si trasferisce nelle Marche e in dicembre si sistemano a Valcimarra, dove il padre Giovanni continua la sua la sua attività antifascista entrando in contatto con Fedro Buscalferri, Acciaio e Luigi Angeli ed entrando a far parte del Gruppo 201 che nel mentre si era costituito a Fiungo. Così Nunzia allora quindicenne diventa la staffetta del gruppo spostandosi fra Fiungo, Valcimarra, Caldarola, Burgianello e Campolarzo. Il gruppo 201 aveva una canzone il cui testo era stato composto da Livio Cicalè (ucciso nei pressi di Macerata il 17 giugno 1944):
Dice San Pietro con gli occhi un po’ tristi:
“Noi quassù non vogliamo i fascisti!”.
Satana invece ghignante e fremente
vuol carezzarli con l’olio bollente.
E dai, dai, dai, dalle a sparar,
questa è la bella vita, la vita bella del partigian.
E qui a Fiungo, zona ribelle,
ai fascisti faremo la pelle.
Quando un fascista incontra un germano
per salutarlo alza la mano,
ma quando incontra dei partigiani
per salutarci alza entrambe le mani.
Nazisti e fascisti, già l’ora è suonata
la cassa da morto vi abbiam preparata.
Laggiù in paese i fascisti han scavato
insieme ai tedeschi un grande fossato.
Cari nemici, ne avete di acume
se già vi fate la fossa comune!
Nell’intervista ricorda i compagni: Giovanni Cavarischia (padre), Livio Cicale’, Fedro Buscalferri, Luigi Angeli, Enzo Angeli, Emanuele Lena (Acciaio), Antonio Claudi (Toto).
Nel 2011 ha pubblicato il libro: Ricordi di una staffetta.