Pesaro, 8 febbraio 1896 – Ivi, 9 luglio 1971
Studia fino al conseguimento del diploma di licenza tecnica. Il 12 marzo 1914, in anticipo sulla chiamata di leva, si arruola volontario per la ferma marittima di quattro anni al termine della quale è “trattenuto” per essere congedato il 7 dicembre 1919. Giovane comunista iscritto al PCd’I non tollera le violenze e le persecuzioni dei fascisti e nel 1922 emigra legalmente in Francia. Prende la residenza nel Comune di Arcueil, regione dell’Île de France, alle porte di Parigi, dove vive per diversi anni lavorando come commesso viaggiatore di macchine per maglieria. Frequenta l’emigrazione antifascista e per questo è segnalato dall’Ovra tramite informatori e spie infiltrati negli ambienti dell’antifascismo. Nel settembre 1936 accorre in difesa della Repubblica spagnola utilizzando il canale di reclutamento di “Giustizia e libertà”, come riferì ad Albacete, base organizzativa delle Brigate Internazionali, a Pietro Cesare Pavanin, dirigente della Commissione per gli stranieri su incarico del Comitato centrale del PCE. Frequenta la scuola ufficiali ad Albacete ed è aggregato alla XIV “Brigata Mista”, anarco-sindacalista, Colonna “Ortiz”, con la quale combatte in Catalogna. In seguito alla ristrutturazione dell’esercito repubblicano, nella primavera del 1937 passa alla XV Brigata internazionale impegnata sul fronte di Pozoblanco, in Andalusia, a nord di Cordoba. Ferito, dopo una permanenza a Madrid, addetto alla radio delle Brigate internazionali, a settembre ritorna al fronte come commissario politico della I Compagnia, I Battaglione della Brigata Garibaldi. Nel settembre del 1938 è sul fronte dell’Ebro dove viene di nuovo ferito ed è ricoverato prima a Mora e poi a Barcellona. In seguito alla caduta della Repubblica spagnola rientra a Parigi. L’occupazione tedesca della Francia pose il problema dell’organizzazione del maquis che si sviluppò fin dall’estate del 1940 nelle zone interne più congeniali alla guerriglia, ma anche nei grandi centri urbani. Parigi, soprattutto, per la grande valenza simbolica, divenne il teatro di attacchi clamorosi contro gli occupanti ad opera di numerosi gruppi. Tra questi i FTP-MOI autori di azioni temerarie particolarmente efficaci. Ortolani partecipò alla Resistenza francese dal settembre 1943 al maggio 1945 probabilmente con il 3° Détachement, un gruppo di immigrati italiani inquadrato nel FTP-MOI diretto da Piero Pajetta (“Nedo”) e Nino Perlinimentre Siro Lupieri era il responsabile dei quadri. Per la sua attività partigiana in Francia, equiparata al servizio delle unità regolari nella lotta di liberazione, Ortolani è stato decorato con la croce al merito di guerra. Ritornato a Pesaro, rappresenta nel PCI l’area più ortodossa, consigliere comunale e assessore dal 1951 al 1953 sostituito a metà mandato da Siro Lupieri. Nel 1961 è nominato consigliere della Fondazione Rossini.
Fonti: ASPU, Esercito Italiano, Distretto di Pesaro, Foglio matricolare di Ortolani Renato, n.6237; AFGR, Biografie, memorie, testimonianze, Fasc. Ortolani Renato; ASAPU, 01-7-56-b.131-fasc.56; www.antifascistispagna.it; partigianiditalia.beniculturali.it/archivio/ (Ricompart).
Bibl: R. Lucioli, Gli antifascisti marchigiani nella guerra di Spagna. (1935-1939), Anpi Marche-Irsmlm, Ancona 1992, p.102; La Spagna nel nostro cuore. 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, AICVAS, Roma 1996, p.339.
(E. T.)
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