Montegrimano
Montegrimano è un piccolo centro termale del Montefeltro al confine con San Marino, che durante la guerra si trovava nella fascia interessata dalla Linea Gotica, in un territorio in cui i combattimenti furono molto duri.
Già prima della caduta del fascismo, risiedevano a Montegrimano, in soggiorno coatto, due noti antifascisti, Duilio Paolini, un sarto romano e Agostino Bartoli detto “Pippo”, originario del posto. Dopo il 25 luglio, per iniziativa dei due confinati e di altri antifascisti del posto, viene ricostituito il partito comunista, in stretto contatto con alcuni comunisti di San Marino. Così durante l’inverno del 1943/44, poiché i tedeschi si vedevano sporadicamente e i fascisti sorvegliavano poco, si costituì un gruppo di resistenti, a cui partecipavano, oltre che gli antifascisti storici, anche giovani renitenti alla leva, ed ex militari. Il luogo di ritrovo era la casa del sarto Duilio Paolini, dove prevalentemente facevano discorsi politici e ascoltavano radio londra. Verso la fine dell’inverno si aggiunsero 12 perseguitati provenienti da Mantova. Ad aprile si costituì in maniera effettiva un primo nucleo di partigiani, che tuttavia si limitavano a cercare qualche arma per poter compiere azioni militari. Il gruppo si ampliò gradatamente e il comando fu affidato ad Antonio Stacciarini, originario di Montemaggio, ex sergente della milizia, di cui alcuni diffidavano. Commissario politico divenne Duilio Paolini, coordinatore Elio Fabbri.
Nel mese di giugno, mentre tentavano di ricongiungersi con il distaccamento Montefeltro, una sparatoria con i tedeschi ne provocava lo sbandamento. Intanto i tedeschi sapendo della presenza dei partigiani sulle montagne e poiché avevano la necessità di controllare le strade che da Montegrimano portavano a San Marino, che costituivano una possibile via di fuga verso il Nord, compirono un vasto rastrellamento in tutta la zona. Circa dieci persone, non partigiani, ma presunti collaboratori, vennero prelevate, su segnalazione dei fascisti locali. Anche lo stesso Duilio Paolini, fu prelevato dalla sua casa e di lui non si ebbero più notizie.
Un ulteriore e pesante rastrellamento venne effettuato alla fine di agosto nei territori di Montegrimano e San Marino, durante il quale furono arrestate 19 persone portate a Montegrimano. Verso la fine di agosto, in prossimità dell’attacco definitivo per lo sfondamento della Linea Gotica, i soldati alleati spesso compivano perlustrazioni, affiancati dai partigiani che conoscevano molto bene la zona. Nella notte fra il 27 e il 28 agosto 1944, due partigiani, Mario Galli, di S. Angelo in Vado e Renato Parlanti di Carpegna, che affiancavano i soldati inglesi nelle perlustrazioni notturne nelle campagne di S. Angelo in Vado, caddero in un’imboscata tedesca, dopo un breve scontro a fuoco in cui perse la vita anche un soldato inglese. Alcuni giorni dopo furono ritrovati alle Fonti di Montegrimano, in una fossa, ricoperti di pietre e da poca terra, con le ossa completamente fratturate (Severi 1997, pp. 222-229).
Bibliografia
S. Severi, Il Montefeltro tra guerra e liberazione 1940 – 1945, Fano 1997.
L. Pasquini, N. Re, I luoghi della memoria. Itinerari della resistenza marchigiana, il lavoro editoriale, Ancona 2007.